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4 - 12.03.2017

ENSŌ - Simone Ottaviani & Matteo Polci

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ENSŌ – Simone Ottaviani & Matteo Polci

 

GIARDINO n.09 – PAD 7

Il vuoto, in termini spaziali, è spesso erroneamente associato al nulla, nonostante esso sia un esaltatore della materia ed in quanto tale sia materia esso stesso. Si pensi allo specchio, nel momento in cui riflette un’immagine, il quadro riflettente viene percepito come pieno pur non avendo un’immagine propria. Il vuoto è quindi assenza di elementi attraverso i quali, però, viene definito al tempo stesso. Nella musica il vuoto viene associato all’attesa di una canzone o alla sua fine, momenti essenziali nella composizione, così come le pause all’interno di un brano.

Allo stesso modo nell’architettura delle città l’approccio al vuoto avviene negli spazi interstiziali, senza funzione o non progettati. Possiamo dire che il vuoto è una differenza di elementi ed ha caratteristiche puramente percettive. Ottenere uno spazio Non-Vuoto attraverso un progetto, dunque, è un esercizio che richiede anche la presenza del vuoto come elemento contrapposto e definito da un limite. Il progetto del giardino “Ensō” è composto da un limite circolare che definisce due aree: una esterna, caratterizzata da poca vegetazione arida e da un suolo ghiaioso e secco; ed una interna, distinta grazie ad una vegetazione voluminosa e rigogliosa. Il progetto ribalta quella che è la percezione urbana di vuoto portando all’esterno l’elemento sottratto e all’interno l’elemento “pieno” e definendo così il “non vuoto”, lo spazio in cui le gerarchie sono invertite e l’interstizialità è riempita mentre il resto è svuotato.

Questo giardino può essere perciò adattato ad uno spazio “aperto” ma non qualificato di una grande metropoli, per esempio il centro di una rotatoria di Los Angeles. Gli elementi compositivi del progetto saranno piante tappezzanti, graminacee e arbustive attraverso le quali, insieme a dei movimenti di terra verrà modellata la morfologia del segno circolare. Il visitatore internamente al cerchio sarà immerso in un ambiente fiorito dove potrà sostare, sedendosi o sdraiandosi, eludendo il “traffico” del contesto urbano.

Il termine Ensō, nome del progetto, in giapponese significa cerchio e viene spesso usato nelle raffigurazioni zen. Esso tra i vari simboli è associato all’universo e all’infinito, compreso il vuoto, in quanto parte costitutiva.

 

09-Simone-Ottaviani-Prospetto

 

 

PROGETTISTI: Arch. Simone Ottaviani &  Arch. Matteo Polci

 

VIVAISTA: Vivai D’Andreis

 

COLLABORAZIONI e SPONSOR: Rotogreen 

 

APPROFONDIMENTI

 

 


SPONSOR

logo claber 2008

 


DIREZIONE ARTISTICA E COORDINAMENTO

Arch.Giovanna Bellotto

 

giovanna-bellotto

ADESIONE DI

 

 

AIAPP


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